Guido Monaco, commentatore tecnico di Eurosport, ha detto la sua su quanto è accaduto nelle ultime ore nel tennis mondiale. La decisione di Jannik Sinner di saltare l’appuntamento della Final Eight di Coppa Davis a Bologna è argomento di dibattito e nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, in onda sul canale Youtube di OA Sport, se ne è parlato.
“Per capire la vicenda, bisogna partire dalle basi. La Davis aveva un ruolo molto importante, alla stregua degli Slam, negli anni ’70. Poi abbiamo avuto un periodo in cui non avevamo in Italia super campioni e per loro aveva un significato pazzesco disputare questa competizione perché gli cambiava la carriera. Penso a Gaudenzi, Nargiso e Sanguinetti. Una fase in cui i top-player iniziavano a disertarla e quando le assenze dei Big-4 (Federer, Nadal, Djokovic e Murray) si sono fatte più frequenti, allora si è deciso di cambiare il format perché c’erano degli evidenti problemi di logistica e di seguito. Chiaramente la non semplice coesistenza tra circuito e Davis rimane e si è perso anche un po’ di prestigio“, ha affermato Monaco.
“Questo non significa che i giocatori non sentano il peso della maglia, è un discorso poi molto personale. Ora il sospetto che Sinner non mettesse in calendario la Coppa Davis era molto forte già dopo la vittoria di Malaga dell’anno passato. Questo giocatore per due anni si è speso in questa competizione, con tutti gli impegni affrontati. Ha fatto un “sacrificio” e nessuno può rimproverargli niente. Una volta sarei stato più critico, ma dopo aver compreso come è lui, come è gestita la sua carriera e quanto è grande il suo livello di sportivo, non mi sento di dire niente. Non mi erano piaciute le due rinunce olimpiche, qui invece ci può stare perché sono anche molto curioso di vedere questo movimento maschile, che tanti descrivono come il più forte del mondo forse, esagerando, come reagirà a non avere Sinner. È una squadra molto forte, ma negli ultimi anni Jannik ha fatto la differenza. Questi ragazzi sono chiamati a fare uno step in avanti, non sarà facile, ma io non vedo un dramma. La manifestazione acquista interesse, per quanto mi riguarda“, ha evidenziato il commentatore tecnico di Eurosport.
“Posso capire che chi ha iniziato a seguire il tennis per Sinner, possa essere deluso da questa rinuncia. C’è però chi vuol fare della retorica un po’ anacronistica. Ho letto sui giornali di grande rifiuto e, secondo me, si è mandato un po’ tutto in caciara. Mi stupisce che non si sia capito come ragioni Sinner. Questo ragazzo ha dimostrato più volte che la sua carriera individuale di tennista sia largamente prioritaria e la sua gestione manageriale, vista la propria dimensione, è altrettanto importante. Lui viaggia su due binari: la carriera di fuoriclasse dello sport mondiale e il suo management che gli fa fare delle scelte funzionali ai suoi obiettivi. Lui vuole scrivere la storia del tennis. Una volta che si è capito questo, non capisco cosa gli dobbiamo dire. Poi, negli ultimi due anni è andato pure a vincerla, non dico da solo, ma dando un contributo importante e dimostrando grande generosità, visto che poco prima era arrivato in fondo alle ATP Finals. Lui, quando è andato, è stato benissimo in squadra, però in questo momento ritiene più funzionale alla sua carriera saltare la Davis. Poi potete scrivere quello che volete, tanto a lui non gliene frega niente, manco vi legge. Può anche non piacere, ma questo è Sinner e non ci mettiamo a dire che se ne sbatte della Davis. Cerchiamo di avere equilibrio. Spetta a Musetti e agli altri dimostrare di essere all’altezza. Godiamoci Jannik a Torino“, l’analisi di Monaco.
Sulle critiche mosse da Nicola Pietrangeli all’indirizzo di Sinner, il commentatore tecnico di Eurosport ha una convinzione: “Pietrangeli ha detto quello che non poteva dire Binaghi, mia interpretazione. Forse è stato così da sempre“. Monaco ha riflettuto anche sulle conseguenze mediatiche del “No” del pusterese: “È evidente che c’è una percentuale di pubblico italiano, diciamo becera, che non aspettava altro a puntare il dito. Mi riferisco a quelli che gli danno dell’austriaco, oppure tirano fuori la residenza a Montecarlo e parlano dei 6 milioni di euro a Riad. A certe persone piace sparare a zero, partendo da presupposti sgradevoli, dimenticando quanto fatto in precedenza da questo giocatore. Questo è conseguenza della morbosità che c’è su questo tennista. Quando tu parli di lui come una sorta di eroe nazionale, c’è di contro una fetta di persone che non lo apprezza e alla fine viene fuori questo frullatore. Dispiace a tutti che non ci sia, ma dire che è un traditore della patria e che se ne frega è un po’ diverso. Sinner ragiona su 10 anni e non su 10 giorni. Lui vive in maniera tale da diventare uno degli sportivi più importanti. Ogni scelta è finalizzata e ragionando così è arrivato lontano. Certo, puoi passare anche per cinico, ma basta capirlo. Può anche non piacere, ma rimaniamo nei limiti di ragionevolezza. Sta scrivendo delle pagine di storia di un certo spessore. Nelle partite di Riad che ho commentato, ho visto delle cose fatte da lui anche contro Alcaraz incredibili. Lui e lo spagnolo sono due fenomeni.“.
Agganciandosi al torneo di esibizione in Arabia Saudita, Monaco ha aggiunto: “Alcaraz è stato travolto da Sinner e una reazione ha provato ad averla nel secondo set. Alla fine è stata un po’ la stessa supremazia dello spagnolo agli US Open. Entrambi hanno giocato per vincere, ma mi aspettavo una partita più equilibrata. Ho trovato molto brillante Sinner fisicamente, è stato superiore“.
Concludendo sulle aspirazioni dell’Italia in Coppa Davis: “Le convocazioni per me sono impeccabili e, visto il percorso, possiamo arrivare in finale. Poi è difficile perché ci sono squadre forti dall’altra parte del tabellone, ma ce la si giocherà al meglio. Se non dovessimo arrivare all’atto conclusivo, sarebbe una delusione“.