La Serie A continua a sfornare giovani talenti. Nonostante la forte concorrenza di Premier League e Liga, l’Italia rimane una scuola calcistica d’eccellenza. Anche all’estero, gli osservatori seguono da vicino queste promesse: basti pensare a come anche le quote della MLS tengano conto dei nomi emergenti per i futuri trasferimenti. Molti di questi giovani, cresciuti attraverso le accademie giovanili e i prestiti strategici, stanno guadagnando minutaggio e visibilità. Alcuni si sono già fatti un nome, altri sono appena agli inizi. Scopriamo i profili più interessanti della stagione 2024/2025. I giovani che già brillano Non c’è bisogno di guardare lontano per trovare nomi promettenti. A 22 anni, Tommaso Baldanzi (Roma) è già un giocatore chiave nel sistema di Claudio Ranieri. Ottima tecnica, visione di gioco e, soprattutto, personalità: non ha paura di giocare un passaggio verticale rischioso sotto pressione. Con 31 presenze in campionato in questa stagione, è tra i migliori giovani centrocampisti del campionato. Un altro nome degno di nota è Michael Kayode (Brentford, in prestito dalla Fiorentina). Classe 2004, è un terzino moderno con velocità, cross decisi e un gioco difensivo pulito. Sebbene Raffaele Palladino non gli abbia concesso occasioni costanti, gli osservatori europei lo stanno già osservando. Voglia di esplodere Oltre ai giocatori già noti, c’è un gruppo di giovani che aspettano solo di emergere. Uno di loro: Cher Ndour (Fiorentina). Dopo un’esperienza al Benfica, il ragazzo cresciuto tra Brescia e Atalanta sta iniziando a guadagnare minuti. Un centrocampista fisicamente forte e dal tocco fluido. Semplice, ma quando spinge la palla in avanti, è pericoloso. Attenzione anche a Giovanni Fabbian (Bologna). Centrocampista box-to-box con movimenti e tempi solidi, ha collezionato minuti importanti sia con Thiago Motta che con Vincenzo Italiano. La sua crescita è stata costante e disciplinata, rendendolo un elemento affidabile della squadra. Ecco tre motivi per cui questi giovani giocatori potrebbero presto fare il salto di qualità:
Adattabilità tattica: sanno come cambiare ruolo a seconda delle esigenze della squadra.
Mentalità vincente: formati in accademie d’élite, non cedono sotto pressione.
Voglia di distinguersi: per loro, ogni minuto in campo è un’occasione per dimostrare il proprio valore.
Queste caratteristiche, unite alla costanza, li aiutano ad attirare l’attenzione ben oltre i confini italiani. Nuovi talenti da tenere d’occhio: la Serie A non smette mai di sorprendere. Ogni stagione fa emergere nuovi nomi, forse meno noti al grande pubblico, ma già seguiti dagli addetti ai lavori. Ad esempio:
Francesco Camarda (Milan): 16 anni, talento naturale. Esordio da record e una macchina da gol nel settore giovanile. Simone Pafundi (Udinese): regista puro, con la classica visione di gioco e il talento del numero 10.
Emanuele Valeri (Parma): terzino sinistro, in costante crescita e con una solida affidabilità.
Giocatori diversi, ma con una cosa in comune: i club credono in loro e investono tempo senza fretta. Conclusione: la Serie A, a lungo criticata per non aver dato una vera possibilità ai giovani, sta cambiando rotta. Sempre più club scelgono di costruire attorno a talenti locali o attentamente selezionati. Questo equilibrio tra pazienza e coraggio sta iniziando a dare i suoi frutti. Non sorprendetevi se uno di questi giocatori presto giocherà in Champions League o indosserà la maglia azzurra. E forse, con loro, il calcio italiano recupererà un po’ del suo antico splendore. L’articolo Le stelle nascoste della Serie A: quali talenti italiani sono pronti per la svolta europea è apparso per la prima volta su The Cult of Calcio.









