Sulla rinuncia di Sinner alla convocazione in Coppa Davis e sulle reazioni scatenate dal “no”, Fabio Della Vida ha qualcosa da dire…

Non volevo commentare le reazioni della gente sulla decisione di Sinner di saltare la Davis, ma l’uscita di Bruno Vespa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La Davis ha perso il suo appeal per colpa di una scriteriata gestione del calendario tennistico, come anche il doppio, ma, è bene ricordarlo, non è MAI stata la competizione più importante, è sempre venuta dopo gli slam. Oggi purtroppo vale meno di un Masters 1000, quindi non mi stupisco che un campione come Sinner non la giochi sempre.
Che dispiaccia alla gente lo capisco, dispiace anche a me, ma che sia chiamato traditore o diventi austriaco non mi sta bene.
Molti campioni di altri sport lo hanno fatto: in primis Totti, mio idolo assoluto, che non ha giocato in nazionale per preservare la sua carriera, come sta facendo Jannik.
Ma a me sembra che in Italia ci siano solo due tipi di traditori: chi rifiuta la Davis e chi non canta l’inno di Mameli a squarciagola, magari perché è stonato o lo medita in silenzio. Ora chiudo con una domanda: fa più male o tradisce l’Italia Sinner oppure chi evade le tasse o gli amici politici di Bruno Vespa, che prendono vitalizi per loro e chissà quante generazioni future? Chi costruisce dove non si può o chi seppellisce scorie radioattive o lucra e specula sui vaccini? Chi fa lavorare in nero, chi non fa manutenzione sulle autostrade, chi va a dimostrazioni di protesta (che sono il sale della democrazia) solo per menare i poliziotti o distruggere vetrine e macchine? Potrei continuare…
Be’ per me la risposta è semplice, per altri non so.
L’articolo La scelta di Sinner dispiace anche a me, ma oggi la Davis vale meno di un “1000”. E Vespa ha esagerato proviene da Il Tennis Italiano.