Il gioco e vietato ai minori e puo causare dipendenza patologica –
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Jannik Sinner si arrende ai crampi: il n.2 si ritira zoppicando nel 3° set con Griekspoor e saluta Shanghai

Jannik Sinner è costretto ad abbandonare nel modo peggiore il Masters 1000 di Shanghai. E, per di più, in una domenica, sì, ma quella sbagliata: colpito da quelli che appaiono crampi molto forti, il numero 2 del mondo deve ritirarsi contro l’olandese Tallon Griekspoor, con il punteggio che era sul 7-6(3) 5-7 2-3 a favore proprio del ventinovenne di Haarlem. Si tratta del terzo ritiro di giornata, il sesto nel torneo, nonché l’ultimo di una serie di guai fisici in un torneo devastato dalle condizioni di umidità miste al calore non normali per Shanghai.

Nei primi game Griekspoor si riesce a dar da fare soprattutto con il servizio, che gli evita un certo numero di guai soprattutto nel quinto game, quando il rovescio di Sinner gli crea problemi. Lo stesso Jannik sul 4-3 a suo sfavore si complica la vita, trovandosi recuperato da 40-0 a 40-40, ma sulla seconda la risposta dell’olandese è lunga. Dopo un set dalle emozioni piuttosto relative a parte quelle citate, si arriva al tie-break, in cui subito Jannik tira di dritto nei piedi di Griekspoor per chiudere di rovescio in avanzamento e guadagnare il minibreak. A seguire c’è un puro e semplice dominio da parte del numero 2 del mondo, che non fa quasi fatica a chiudere per 7-3.

Si riparte dopo un toilet break abbastanza lungo da parte di Griekspoor (sette minuti abbondanti), e arriva il primo vero momento rischioso per Sinner al servizio: c’è da annullare una palla break, cosa che l’azzurro fa con un ace. La chance, in seguito, se la guadagna proprio Jannik con un gran rovescio lungolinea in corsa, ma l’olandese è bravo in questa fattispecie come pure nelle altre due occasioni in cui deve disimpegnarsi in quello che, a mani basse, diventa il game più lungo dell’incontro. Successivamente Sinner sfrutta un passaggio a vuoto e un doppio fallo del suo avversario per avere tre opportunità di 5-3 consecutive, ma dallo 0-40 Griekspoor scarica due ace sul terreno; la terza palla break si risolve con un rovescio in rete di Jannik. L’italiano deve poi alzare la guardia per risalire da 15-30 sul 4-4, e lo fa da par suo, poi, in quello successivo, l’olandese subisce un paio di gran punti che portano Sinner due volte a due punti dal match. Il momento non è però giunto, anzi: c’è un brutto passaggio a vuoto del numero 2 che vale all’olandese il sorpasso. E poco dopo, a due ore e nove minuti di match, il terzo set è cosa ufficiale.

Con l’umidità che, anche alla mezzanotte di Shanghai, resta altissima, entrambi sono obbligati ad andare in bagno prima di ripartire. Pian piano, però, si capisce che Sinner ha più di un problema importante. Tra terzo e quarto game, infatti, si piega più volte sulle gambe, fa fatica anche ad arrivare alla sedia quando lascia andare il gioco al servizio, La scena è di quelle difficili da vedere, e il lato ancora peggiore è che il fisioterapista, per regolamento, non può trattare i crampi. Può solo constatare che il muscolo di Sinner è contratto anche in stato di riposo. In quelle condizioni non è possibile continuare a giocare e infatti Sinner è costretto al ritiro appena Griekspoor gli passa di fianco.

Parlare di numeri, in questo stato delle cose, è inutile, perché conta poco che il conto vincenti-errori gratuiti sia di 32-22 per Griekspoor e 35-27 per Sinner quando Jannik, dalla fine del secondo set, si è ritrovato in condizione decisamente non ideale. A questo punto sarà l’olandese, dopo due ore e 37 e a mezzanotte superata, a giocare con il monegasco Valentin Vacherot agli ottavi.

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