Il tennista argentino ha deciso di autosospendersi fino alla sentenza del tribunale indipendente, così da destinare tutte le sue energie sul processo e dimostrare la sua innocenza

Tramite un lungo post pubblicato sul proprio profilo Instagram, Facundo Bagnis ha comunicato di essersi auto-sospeso dopo che l’ITIA gli ha notificato di essere risultato positivo a un test anti-doping. Il fatto risale agli ultimi US Open, dove l’argentino – attualmente numero 401 del ranking ATP – è stato raggiunto dai commissari dell’anti-doping dopo il match perso nel primo turno delle qualificazioni contro James Duckworth. La sostanza trovata è l’idoclorotiazide, un diuretico che la stessa WADA etichetta come “sostanza specifica“: non è vietata in quanto dopante – può essere assunta previa prescrizione medica – ma è comunque inserita nella lista proibita perché può essere utilizzata per coprire l’uso di altre sostanze.
Proprio in virtù della particolare sostanza riscontrata, in questi casi l’ITIA non prevede la sospensione provvisoria e Bagnis avrebbe potuto quindi tranquillamente continuare a giocare almeno fino alla sentenza del tribunale indipendente. Possibilità che l’argentino ha declinato, decidendo liberamente di auto-sospendersi. La motivazione? Convogliare tutte le sue energie nel processo, e provare a dimostrare la sua innocenza. “Ho piena fiducia nella mia innocenza e che la verità verrà alla luce, con esito giusto. Con un team di tossicologi e avvocati, pensiamo che ci sia stata una contaminazione incrociata e presto arriveremo alla verità”. Bagnis è fermo dallo scorso 18 ottobre, e i giorni di sospensione scontati in questi prima fase saranno ovviamente scalati dall’eventuale sanzione.
L’articolo Il test anti-doping positivo e lo stop volontario: la storia di Facundo Bagnis proviene da Il Tennis Italiano.









