Sempre più barcollanti. I giocatori di tennis in questo 2025 assomigliano alle rappresentazioni di Rocky Balboa e Apollo Creed perché a prevalere è quello che rimane in piede, piuttosto che gioca meglio a tennis. È quanto sta accadendo nel Masters1000 di Shanghai, che a terzo turno non ancora ultimato conta ben sette abbandoni.
A colpire l’attenzione di tutti è stata la resa di Jannik Sinner, impossibilitato a camminare nel terzo set contro l’olandese Tallon Griekspoor. L’azzurro vittima dei crampi e forse anche di qualcos’altro. Di un clima afoso totalmente anomalo e di una programmazione che, di base, sarebbe stata molto complicata: il poco tempo di adattamento all’evento per la vicinanza all’ATP500 di Pechino (vinto) e la seconda partita di fila, senza giorno di riposo, contro l’oranje.
Un brutto spettacolo, come lo è stato quando il francese Terence Atmane, quasi scioccato, ha alzato bandiera bianca perché faceva fatica anche a riconoscersi. E poi le esternazioni del danese Holger Rune che, dopo 31′ di gioco contro il francese Ugo Humbert, è stato costretto a chiamare il MTO per la calura: “Perché l’ATP non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?“, le sue parole in campo.
“Stavo davvero soffrendo, ma non è durato a lungo e sono migliorato. I medici e i fisioterapisti mi hanno detto di concentrarmi sulla respirazione, quindi un grande merito va a loro per avermi mantenuto calmo in quella situazione di pressione e con quel caldo. Sapevo che cosa poteva succedere, perché faceva caldo quando mi sono riscaldato, e sapevo che sarebbe stata dura anche per lui. Siamo entrambi europei e non siamo abituati a questo clima per molti versi, ma mi sono detto che le condizioni erano le stesse per lui“, ha poi aggiunto alla rete danese TV2.
Un problema legato al cambiamento climatico, ricordando anche quanto accaduto a Cincinnati, e alla necessità di conciliare le esigenze di tornei e tv in uno sport che non si ferma mai. E così ci si trova a prendere atto di numeri preoccupati. Nel 2025 si è raggiunta quota 41 ritiri/walkover nei Masters1000, più del doppio dell’anno scorso e più del triplo del 2022.
Un dato non per fare scena, ma frutto di un andamento che non può essere sottovalutato dall’ATP. Certo, i tennisti hanno la possibilità di scegliere e i top-player soprattutto potrebbero anche evitare alcune esibizioni che hanno ulteriormente congestionato il calendario. Tuttavia, qualche valutazione andrà fatta.
Partendo da quanto affermato da Rune, imporre una norma secondo cui interrompere la partita per eccessiva umidità/caldo perché, esattamente come per la pioggia, parliamo di una variabile climatica che non può essere sottovalutata. Un qualcosa che c’è nel massimo circuito femminile e negli Slam, ricordando gli Australian Open e la chiusura del tetto per queste ragioni.
E poi la velocità del campo. Avere superfici così lente con palle che si gonfiano tanto per l’umidità va a complicare ulteriormente la situazione. Un discorso affrontato da Roger Federer e da Alexander Zverev non nella maniera corretta, focalizzandolo come un favoritismo per Sinner e Carlos Alcaraz. Una conclusione sbagliata e smentita anche per quanto accaduto a Shanghai, visti il ritiro dell’uno e la rinuncia dell’altro. Si potrebbe anche parlare di un’altra programmazione del calendario, ma visti gli interessi in ballo è difficilmente realizzabile.