Il gioco e vietato ai minori e puo causare dipendenza patologica –
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IL MARTELLO STA TORNANDO! Matteo Berrettini vince la maratona con Norrie e si guadagna i quarti a Vienna!

Matteo Berrettini vince il secondo più lungo match della sua carriera al meglio dei due set su tre (cioè sul circuito ATP e nella moderna Coppa Davis). Nel secondo turno dell’ATP 500 di Vienna riesce a battere, dopo una lotta durata tre ore e 15 minuti, il britannico Cameron Norrie con il punteggio di 7-6(6) 6-7(9) 6-4 dopo un confronto girato davvero su pochissimi punti. Domani ci sarà l’australiano Alex de Minaur, che ha a disposizione un giorno di riposo in virtù della programmazione. Rimane, il match di oggi, un segnale importante sotto diversi aspetti, a prescindere dalle questioni legate a domani (e al fatto che, inevitabilmente, l’ordine di gioco non potrà dare una mano al romano).

C’è subito la chance di allungo a favore di Berrettini, annullata da una prima a uscire di Norrie. Il britannico è però il primo a prendersi il break, nel quarto gioco e dopo un paio di scambi che non sono stati particolarmente fortunati per il romano. Lo schema dell’ex semifinalista di Wimbledon è chiaro: palle corte in quantità, che spesso creano problemi all’italiano. Sull’1-4 Berrettini va sotto 0-30, poi deve difendersi da una palla break in cui alla prima occasione riesce a tirare il dritto vincente. Ci sono altre tre chance per Norrie, che però Berrettini cancella per buona misura con ace e dritti dei suoi, per quanto il britannico abbia da recriminare sulla quarta palla break. E, poco dopo, è proprio lui a combinare disastri restituendo a Matteo il favore. Si arriva senza altri grandi patemi al tie-break, dove il primo minibreak lo trova Berrettini su inatteso lob causato dalla buona difesa a rete dell’italiano. Lo perde, ma lo riguadagna con una tremante volée di Norrie, salvo poi sbagliare di dritto sul 5-4. Sul primo set point si allunga lo scambio, ma è 6-6, solo che in quello successivo è Norrie a mettere la palla in rete. L’ace di Berrettini fa il resto: 8-6.

Ricomincia il match dopo una pausa un po’ lunga, ricominciano anche i game piuttosto lunghi. Nel secondo è ancora il romano ad avere la chance di break, solo che il britannico gioca bene la seconda e gli toglie la chance di scappar via. Per Berrettini anche uno 0-30 sul 2-1, anche se da quel momento arriva ogni sorta di errore, anche piuttosto grave (lo smash sul 30-30 è uno di questi), da parte dell’uomo in vantaggio. Il momento importante successivo riguarda il settimo game, quello più proverbiale, in cui Matteo riesce a togliersi dai guai andando ai vantaggi e trovando nel servizio un’arma importante in un match nel quale gli scambi lunghi iniziano a essere tanti. Sul 5-4 Norrie va sotto 0-30, ma si tiene sul rovescio dell’italiano e non gli concede altri spazi.

A questo punto è inevitabile un altro tie-break, nel quale tutta la prima metà è caratterizzata da un notevole ammontare di scelte sbagliate dell’uno e dell’altro. Risultato: 3-3 con due punti a testa contro il servizio. Poi il primo set point ce l’ha Norrie, che arriva male su un back di Berrettini con il dritto, spedendolo oltre il corridoio. Lo stesso dritto, però, tradisce il romano sul 6-6: è lungo. Matteo, però, si difende bene su una combinazione seconda esterna-dritto, mettendo proprio il suo dritto così basso da costringere l’avversario a una volée complicata e in rete: 7-7. Se ne va anche un terzo set point, poi il match point ce l’ha Berrettini cancellato da una prima sulla T di Norrie. Sul quarto set point, però, Matteo manda fuori giri il dritto: 9-11, si va al terzo.

E la dose di lotta non accenna a diminuire, perché anche in questo parziale i due si affrontano a viso aperto. Norrie risale da 15-30 nel game d’apertura, ed è in generale più lui quello in difficoltà rispetto a Berrettini. Di nuovo da 15-30 deve risalire dopo un doppio fallo sull’1-1, con un mix di meriti suoi e di due dritti di Berrettini che non entrano. Dopo alcuni game tutto sommato privi di reali brividi, di nuovo sul 3-3 è il romano a poter sfruttare una situazione di 15-30, solo per vedere il livello di gioco alzarsi dall’altra parte della rete. Anche sul 4-4, e per la quarta volta, il 15-30 ricompare, ma stavolta si trasforma in due palle break per una volée alta di Norrie che esce di tantissimo. E la seconda è buona: Berrettini riesce a prendere il dropshot dell’avversario senza fare invasione e a trasformarlo nel 5-4. Che diventa 6-4 poco dopo, e la chiusura è d’autore, con una difesa clamorosa di dritto in corsa che sorprende Norrie.

Poco importa che il bilancio vincenti-errori gratuiti sia negativo per entrambi (39-56 Berrettini, 27-40 Norrie). Contano i momenti, quei pochi momenti buoni per il successo. Con i 16 ace, il 73% di punti vinti con la prima, il fatto di aver progressivamente messo a posto anche i punti totali vinti (125-116). Conta, soprattutto, la fiducia che si può generare da un successo di questo genere.

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