Bruno Pizzul, che è stato il telecronista principale della nazionale italiana dal 1986 al 2002, è morto all’ospedale di Gorizia pochi giorni prima di compiere 87 anni. Ha iniziato a lavorare con la Rai nel 1969, iniziando con uno spareggio di Coppa Italia tra Juventus e Bologna. La sua ultima partita è stata tra Italia e Slovenia nell’agosto 2002, informa La Repubblica. È stato in telecronaca per cinque Mondiali e quattro campionati europei. Ha fatto le sue ultime dichiarazioni pubbliche dopo che l’Argentina ha vinto la Coppa del Mondo. “Non ho nostalgia di quei momenti o di essere stato in TV. Ai miei tempi chiacchieravamo molto con i giocatori. Il rapporto tra stampa e atleti è diverso ora anche a causa dei social media che non consentono il rapporto interpersonale come in passato. C’è una grande mole di dati ma anche una tendenza a dire statistiche che sono davvero inutili. Gli annunciatori di oggi sono bravi, ma parlano troppo.” Pizzul è stato un pioniere per quanto riguarda le cabine a due nella TV italiana ed è stato riconosciuto per la sua professionalità e il tono cupo. Ha giocato per alcuni anni prima di diventare giornalista, recitando per Catania, Ischia, Udinese e Sassari Torres prima che la sua carriera venisse interrotta da un infortunio al ginocchio, riporta la Rai. La sua prima finale di una competizione internazionale è stata il campionato europeo del 1972 tra Germania Ovest e URSS a Bruxelles. Ha condotto i programmi TV Domenica Sportiva, Sport Sera e una parte di Novantesimo Minuto nel corso degli anni. Dopo aver seguito principalmente le squadre di Serie A nelle competizioni internazionali, è diventato la voce principale degli Azzurri nel 1986.
Seguici su Google News per ulteriori aggiornamenti sulla Serie A e sul calcio italiano
Il post Il leggendario conduttore televisivo italiano Pizzul muore a 86 anni è apparso per la prima volta su The Cult of Calcio.