L’ex campione americano ha analizzato nel dettaglio la pessima prestazione di Carlitos al Masters 1000 di Parigi, che gli è costata l’eliminazione al 2° turno
Carlos Alcaraz non ha mai sviluppato un particolare feeling con il Masters 1000 di Parigi, dove ha raggiunto i quarti come suo miglior risultato in carriera, ma nessuno si aspettava che uscisse di scena già al secondo turno nell’edizione di quest’anno. Il fuoriclasse spagnolo – protagonista di un’annata comunque straordinaria – ha sfoderato una delle peggiori prestazioni del suo 2025 arrendendosi in tre set a Cameron Norrie ieri sera. La superficie più lenta della ‘Défense Arena‘ avrebbe teoricamente dovuto aiutare il gioco dell’iberico e lui stesso si era detto fiducioso alla vigilia del torneo, ma le sensazioni in campo sono state pessime e i 54 errori gratuiti commessi sono lì a testimoniarlo.
Il numero 1 del mondo era riuscito a vincere il primo set in qualche modo, ma non ha mai trovato le giuste sensazioni e il britannico a continuato a credere nell’impresa realizzando una grandissima rimonta. Questa prematura eliminazione di Carlitos ha riaperto anche la ‘lotta’ per la prima posizione del ranking ATP, visto che il suo grande rivale Jannik Sinner potrà operare il sorpasso sollevando il trofeo nella capitale francese domenica 2 novembre. In ogni caso, qualsiasi discorso è rimandato alle Nitto ATP Finals di Torino in programma dal 9 al 16 novembre.
Analizzando la pessima prestazione di Alcaraz su ‘Tennis Channel‘, l’ex numero 1 del mondo Jim Courier è stato particolarmente duro nei confronti del sei volte campione Slam: “Se c’è una cosa che mi affascina di Carlos è sempre stata la sua imprevedibilità. Si prende tanti rischi su ogni colpo e sembra voler sfidare la logica in certi momenti. Di solito questo approccio funziona perché ha un talento enorme, ma quando le cose non vanno bene finisce per essere sommerso dagli errori. Ha commesso 54 gratuiti contro Norrie a Parigi, è un qualcosa che si vede molto raramente. Mi viene da dire che ha giocato in modalità kamikaze, permettendo al suo avversario di completare l’impresa. Mi ha ricordato molto ciò che era successo contro Goffin a Miami.”
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