Nel match di primo turno contro il greco, l’azzurro ha molto da perdere, soprattutto in chiave Torino. Contro uno Stefanos alla ricerca di sé, per Lorenzo sarà fondamentale la tenuta mentale e la consapevolezza del proprio valore. Nei sette precedenti, il carrarino si è imposto negli ultimi due incontri, entrambi nel 2025

«Dopo essere stato un sogno, ora si sta trasformando in un incubo!” Parole schiette e spontanee da parte di Lorenzo Musetti che ha commentato così il proprio stato d’animo nella rincorsa per le qualificazioni alle Finals di Torino. Una reazione a caldo avvenuta la settimana scorsa dopo la deludente sconfitta ai quarti di finale a Bruxelles per mano di Mpetshi Perricard. Da alcune settimane, infatti, il carrarino occupa l’ottava posizione della Race: è dunque virtualmente qualificato, se non fosse per la “minaccia” Auger-Aliassime; il canadese, impegnato questa settimana a Basilea, per ora è fermo al nono posto ed ha appena ottenuto l’ottavo titolo in carriera proprio a Bruxelles, guadagnando così un prezioso tesoretto (ora è a 340 punti da Muso) in vista dell’eventuale sorpasso ai danni dell’azzurro.
Si ricomincia dunque da Vienna, dove Lorenzo sarà di nuovo sul filo del rasoio e alla caccia di punti preziosi; al primo round lo attende l’ex n. 3 del mondo Stefanos Tsitsipas, ora sceso alla 25esima posizione del ranking e alla ricerca disperata di superare l’impasse che lo attanaglia da mesi. Oltre allo spettacolo di stile e dei magnifici rovesci ad una mano, l’incontro con il greco sarà un test molto importante per Lorenzo, soprattutto dal punto di vista mentale. Riuscirà Musetti a dimenticarsi per un attimo della Race e a mantenere il dovuto focus, con meno monologhi in campo e più determinazione e aggressività? Sì perché, Stefanos, da più di un anno è l’ombra di se stesso, sprofondato in una crisi d’identità tennistica che, almeno per ora, sembra priva di soluzione. Ad aggravare la situazione, un problema alla schiena che lo sta minando da diverse settimane e lo ha costretto al ritiro a Shanghai. Qui starà la difficoltà di Lorenzo: di fronte ad un campione in crisi, dovrà liberarsi della pressione di “dover” vincere per forza; ma, allo stesso tempo, non dovrà affatto sottovalutare un avversario dal nobile background, un tennista il quale, come tutti i migliori agonisti, è certamente in grado di trovare la chiave della rinascita quando meno te l’aspetti.
Nei sette precedenti, il greco ha vinto le prime cinque partite; nelle ultime due – nel 2025 -, invece, si è imposto Musetti: ai quarti di Montecarlo e al secondo turno di Madrid. I recenti successi dell’azzurro, sommati ad uno Tsitsipas in difficoltà, rendono leggermente favorito il tennista toscano anche se, come detto, sarà molto significativa la sua reazione emotiva. Osserviamo inoltre che, a parte il loro primissimo incontro – ad Acapulco, nel 2021, sul duro – i due hanno sempre giocato sulla terra. A Vienna sarà il primo confronto sul duro indoor, condizione non particolarmente congeniale a Lorenzo con la quale, invece, Stefanos ha grande dimestichezza; non dimentichiamo che il tre volte campione di Montecarlo ha conquistato quattro titoli indoor su dodici, tra cui le ATP Finals a Londra (2019); sempre sul cemento indoor, l’ateniese ha disputato altre quattro finali. Musetti è, sì, capace di ottime performance sul duro ma soprattutto all’aperto, come attestano, appunto, il successo a Napoli (2022) e le due finali a Chengdu (2024 e 2025) anche se, dall’anno scorso, si sono visti netti progressi anche nei tornei al coperto. Senza contare la terra che resta finora, in assoluto, la zona di confort dell’azzurro.
A differenza di Tsitsipas, il carrarino ha dalla sua parte un rendimento stagionale alquanto costante (con una battuta d’arresto sull’erba) e il suo ultimo risultato significativo è, appunto, la recente finale a Chengdu (persa contro Tabilo). Il suo 2025 è stato inoltre impreziosito dalla finale a Montecarlo, la semifinale a Roma, Madrid e al Roland Garros e dai quarti allo US Open. Ora, però, focus su Vienna, cercando di non pensare troppo a Torino: “Come mi sento riguardo alla Race? In una posizione scomoda, perché sfortunatamente i ragazzi subito dopo di me in classifica stanno giocando benissimo e questo mi mette una certa pressione” ha ammesso Lorenzo in un’intervista al sito dell’ATP alla vigilia del torneo austriaco, “purtroppo negli ultimi due tornei non è andata molto bene e ho perso l’occasione di prendere un ulteriore vantaggio; ma ora sono a Vienna e non voglio pensare troppo ai punti ma ad un match alla volta”.
Al contrario di Musetti, gli ultimi punti in ottica Finals quest’anno non riguardano Tsitsipas, lui che, campione nel 2019, si era qualificato al torneo degli otto maestri per cinque anni di fila, fino al 2023, stagioni che, per giunta, era riuscito a concludere tra i primi dieci del mondo. Ora, il greco sta cercando disperatamente di ritrovare quello smalto e respiro tennistico che lo hanno fatto splendere fino a poco tempo fa, che lo hanno portato due volte in finale negli Slam (Roland Garros, 2021 e Australian Open, 2023) e, come detto, alla triplice vittoria a Montecarlo.
L’ultimo successo di rilievo è il titolo a Dubai, ad inizio anno; i quarti di finale a Montecarlo (persi con Musetti) e a Barcellona segnano la fine della competitività stagionale con, ad oggi, un bilancio di sole 22 vittorie stagionali a fronte di 18 sconfitte. Il sodalizio con Ivanisevic non è praticamente mai iniziato, a riprova del mancato feeling tra i due, tant’è che l’ex campione croato se ne è andato rilasciando commenti molto duri sugli atteggiamenti di Stefanos. Insomma, alla fine, il 27enne “figliol prodigo” ha riallacciato la collaborazione tennistica con papà Apostolos: “Abbiamo modificato alcune dinamiche e sono molto felice del modo in cui stiamo lavorando ora” ha rivelato Stefanos all’ATP, “ad un tennista fa bene avere questo tipo di relazione con il proprio padre. Sono dove desideravo essere da molto tempo. Sono molto felice. Lui si è adattato alle mie esigenze ed io alle sue. In futuro potrebbe essere interessante aggiungere un elemento un po’ più giovane nel team, accanto a mio padre e, se riesco a trovare la persona giusta, potrebbe portare una visione un po’ più giovane e più fresca”. Oltre alle difficoltà tennistiche, il dolore alla schiena ha condizionato notevolmente le sue ultime prestazioni; dopo aver smentito di essersi sottoposto ad un intervento chirurgico, il greco ha confermato invece di aver effettuato alcuni “esami particolari. Non entrerò nei dettagli ma la cosa mi ha aiutato molto, mi ha risistemato e stabilizzato la schiena. Ora vedremo come risponderà il fisico durante le partite e come riuscirò a gareggare con maggior benessere”.
Insomma, il primo round a Vienna costituisce un po’ la prova del nove per Lorenzo, soprattutto in questa fase del calendario; il greco non ha nulla da perdere e l’azzurro, per questo, deve essere capace di condurre l’incontro con lucida consapevolezza di sé e aggressività, scacciando i fantasmi della tensione e dell’insicurezza.
L’articolo ATP Vienna: la sfida Musetti-Tsitsipas, fra conferme e voglia di rinascita proviene da Il Tennis Italiano.