Dopo un primo set giocato ad altissimi livelli, il carrarino si è dovuto arrendere alle fatiche accumulate durante il cammino verso la finale

Tale è l’atmosfera del Monte Carlo Country Club, da sollevare dubbi circa l’esistenza di un altro mondo se non quello compreso tra i confini del Principato. Perfino i dazi di Donald Trump, su quel tratto di costa, sembrano giungere come roba di poco conto e la stessa baia sottostante vive di quella calma principesca tipica delle fiabe a lieto fine.
Ed è nella sua splendida policromia che il primo Masters 1000 al di qua dell’Atlantico ha visto brillare per cinque lunghi incontri l’intenso azzurro che da qualche anno circonda la figura di Lorenzo Musetti, prossimo alla Top 10 grazie a un gioco poliedrico indiscutibile a doti di lottatore fuori dal comune. Difficile rimettere in piedi match nati male se non si hanno in corpo resilienza da vendere e controllo emotivo da vigile del fuoco. Ebbene il Musetti nazionale l’ha fatto per quattro volte e con avversari di prim’ordine! Una faticaccia, naturalmente, una sfacchinata che in finale ha presentato il conto in modo cinico e senza appello. Dopo un primo set da campione cristallino, il carrarino ha paradossalmente ceduto il resto per gli acciacchi dovuti ai lavori usuranti. Calato nel suo completino color glicine, Carlos Alcaraz ne ha tratto onesto vantaggio e giocando sotto rischio come solo lui sa fare, in un amen ha riportato la Spagna sul punto più alto del podio monegasco dopo Nadal.
Un bel torneo, quello sulla Costa Azzurra, che regala al Bel Paese ancora un atleta per cui tifare e al tennis internazionale uno spaccato di gioventù che fa bene all’occhio.
L’articolo A Montecarlo è tornata a brillare la stella di Musetti proviene da Il Tennis Italiano.