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Ambesi: “Alcaraz mentalmente si sente dietro Sinner a livello indoor. Entrambi valgono più di 13000 punti”

Jannik Sinner ha chiuso in bellezza la sua stagione, prolungando la sua striscia di imbattibilità a livello indoor e vincendo per il secondo anno di fila le ATP Finals di Torino senza concedere neanche un set. Di questo e di molto altro si è parlato nell’ultimo appuntamento di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Massimiliano Ambesi e Guido Monaco.

L’unica precedente vittoria 2-0 di Sinner contro Alcaraz fu a Pechino nel 2023, quando poi sostanzialmente ci fu la svolta della carriera per Jannik in quel torneo. Non è un caso che la seconda volta sia avvenuta in un contesto di cemento indoor, secondo me è questo il punto. In ogni caso Alcaraz, nell’affrontare Sinner lì, parte da una sua condizione psicologica di debolezza e le dichiarazioni che lui rilascia prima del 1000 di Parigi secondo me sono eloquenti in tal senso. Lui dice: ‘Voglio dimostrare di poter essere un big sul cemento indoor, ma ci sono diversi giocatori più competitivi di me’. Lui probabilmente quel discorso lo fa basandosi sui risultati recenti. Io non avrei mai detto quello perché è un segno di debolezza che tu fai trasparire, però ha detto esattamente queste parole“, dichiara Ambesi all’indomani della finale.

Probabilmente anche da alcuni passaggi di ieri si evince come lui lì si renda conto che l’altro è nella comfort zone e quindi si faccia dei pensieri. Dall’altra parte hai uno Jannik Sinner che è inscalfibile a fondo campo ed in quel contesto di gioco ha qualcosa in più rispetto agli altri, quindi parti sapendo di dover dare il 110%. Poi non sempre è possibile darlo, ma comunque mentalmente ti senti più indietro. Questo è un aspetto che secondo me deve essere preso in considerazione anche nella rivalità che c’è tra questi due e che si riproporrà poi su superfici dove magari sarà Carlos Alcaraz a partire con con quel vantaggio psicologico“, prosegue l’analista di Eurosport.

Sulle prospettive della rivalità Sinner-Alcaraz per il 2026: Io spero in un 2026 ad armi pari, cioè senza pause forzate per l’uno e senza infortuni per l’altro, in maniera tale che su 365 giorni si possono fare le valutazioni del caso. E sono curioso di vedere la strategia relativa ad alcuni tornei 500. Per esempio voglio vedere chi va a Rotterdam e chi non ci va, visto che quel torneo è storicamente un feudo di Sinner ma lo scorso anno non ci è andato e ha vinto Alcaraz. Sono curioso se decideranno di sfidarsi a Rotterdam a inizio febbraio, vediamo“.

Sull’enorme gap tra i primi due ed il resto del mondo: Considerando il divario emerso in questi mesi rispetto alla concorrenza, mi aspetto che quella statistica relativa a loro che vanno comunque in fondo nel torneo dove ci sono tutti e due divenga decisamente più corpulenta rispetto a quanto non lo sia oggi. Non credo ci possano essere degli inserimenti, terra compresa, con buona pace per chi auspica di creare delle difficoltà a entrambi. La premessa è quella del rimanere in salute. Alla fine chiudono questa stagione a 12.050 e 11.500. Tra parentesi, Sinner nella stagione passata non fa 11.830, fa 12.230, perché ci dimentichiamo sempre che togliamo i 400 di Indian Wells che sul campo sono stati conquistati. Comunque è poco per entrambi, quindi se rimangono focalizzati dal 1° di gennaio alle Finals del prossimo anno fai in fretta ad avere due che vanno oltre i 13.000. Molti sono stupiti dal fatto che Zverev abbia rispetto a Sinner un distacco di 6340 punti, però attenzione perché se la stagione va come deve andare e non ci sono imprevisti fai presto a scrivere 8.000. Quindi questa è un po’ la la realtà, poi vediamo se qualcuno saprà alzare l’asticella“.

Alla fine sicuramente quella di domenica è una grande giornata per come Sinner ha vinto, per dove ha vinto e per quello che che sta generando, perché oggi non si parla d’altro. È una bella vittoria in generale per lo sport tennis. Adesso non voglio fare demagogia e dire banalità. Al contempo la Nazionale di calcio prende una ripassata a Milano in un palcoscenico importante. Il tennis in questi giorni ha dimostrato di poter avvicinare il calcio. Poi il calcio sicuramente farà sempre più ascolti, non è in discussione, però il tennis è riuscito ad avvicinarsi. Si è capito che comunque è uno sport in chiaro che oggi può essere molto seguito e speriamo che ci siano altre opportunità di vedere questo sport in chiaro, ma può essere un vantaggio anche per chi ha i diritti a pagamento, perché avvicini sempre più persone“, spiega Ambesi.

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