L’Italia, tra poche ore, entrerà in campo per iniziare il suo cammino nella Final Eight di Bologna nel quarto di finale con l’Austria. Le vicende legate al finale di stagione comportano l’impiego di quella che si può definire a tutti gli effetti la squadra B. Questa scelta però non deve assolutamente essere considerata come una vergogna, ma rappresenta anzi un motivo di orgoglio per quello che il movimento tennistico nostrano sta esprimendo.
La miglior versione della rappresentativa tricolore avrebbe ovviamente puntato su uno Jannik Sinner in stato di grazia dopo il secondo trionfo consecutivo a Torino e su Lorenzo Musetti, reduce da una straordinaria stagione conclusa con la prima partecipazione alle Finals.
Le due punte di diamante hanno, per diversi motivi, deciso di rinunciare alla convocazione. La scelta non ha però trovato spiazzato capitan Filippo Volandri, certamente non contento per le due importanti defezioni, ma pienamente consapevole del valore della squadra a propria disposizione. L’Italia, grazie all’eccellente lavoro svolto da diversi anni a questa parte, può contare su un giocatore vicino alla top 20 come Flavio Cobolli, su Lorenzo Sonego che ha chiuso la stagione in crescita con la semifinale di Metz e su Matteo Berrettini, giocatore che Davis sa trasformarsi ed esprimere un livello di gioco degno di giocatori di primissima fascia.
La scelta di rinunciare a Luciano Darderi, giocatore che occupa la posizione numero 26 del ranking, rappresenta un’ulteriore certificazione di forza di un movimento che ha saputo costruire nel tempo una notevole profondità e riesce così a fronteggiare qualsiasi esigenza.
La nuova formula del torneo riserva al match di doppio il valore di un incontro che, in diversi casi, potrebbe rivelarsi decisivo. L’assenza del proprio numero uno cambia le carte in tavola, ma non rende la squadra debole in quello che potrebbe essere il momento della verità. Simone Bolelli e Andrea Vavassori rientrano tra le prime coppie del circuito e sono reduci dalla semifinale raggiunta alle ATP Finals, torneo in cui hanno gettato la spugna solo al cospetto dei vincitori.
Il roster allestito è di sicuro valore pur se non pone l’Italia nel ruolo di favorita assoluta. La formazione azzurra ha tutte le carte in regola per giocarsela fino in fondo con qualsiasi avversario e puntare ad arrivare alla finale di domenica. La Davis però è una competizione molto diversa dai tornei tradizionali nella quale molto spesso quelle che sembrano gerarchie ben definite vengono stravolte dal verdetto del campo. Per questo motivo Cobolli e compagni dovranno scendere in campo fin dal primo punto, con la massima concentrazione e senza correre il rischio di sottovalutare l’avversario perché questo errore potrebbe rivelarsi poi fatale.









