Ben Shelton si prende gli ottavi di finale al Masters 1000 di Parigi. Il classe 2002 di Atlanta supera per 7-6(4) 6-3 in un’ora e 32 minuti Flavio Cobolli, che si gioca bene le sue carte, ma che non riesce nel complesso a trovare una risposta al dilemma di come arginare la battuta del suo avversario, che attende ora il russo Andrey Rublev o il derby con Learner Tien.
Sebbene le prime fasi di match vedano anche diversi scambi interessanti, alla fin fine sia Shelton che Cobolli tendono a darsi poco fastidio al servizio, ognuno per motivi differenti. Sul 4-3 per l’italiano un doppio fallo di Shelton significa 15-30, poi, sul 30 pari, è lo stesso Flavio a inventarsi un punto straordinario ribaltandolo da una situazione difensiva per guadagnarsi la prima palla break. Replica dell’americano: 232 km/h talmente veloci che Cobolli non fa neanche in tempo ad aprire il movimento del dritto in risposta. Sul 5-5 30 pari i due s’impegnano in scambi davvero di grande livello, vincendone uno a testa. Shelton, però, sul 40 pari va a prendersi il dritto lungolinea in avanzamento e la palla break, cancellata da un ace centrale. Si arriva al tie-break; il primo minibreak è di Shelton, che riesce a passare il romano a rete con il dritto sul 2-2. Di fatto basta quel punto, perché lo statunitense si fa irraggiungibile e chiude la pratica in 56 minuti sul 7-4.
Nel secondo set le prime avvisaglie di battaglia ci sono sull’1-1, quando un bravo Cobolli riesce a risalire da 40-0 (sul servizio di Shelton, in sostanza) fino alla parità, solo che di nuovo il servizio dell’americano torna a fare la differenza in maniera rilevante. Sul 3-2 il mancino di Atlanta ha altre due chance; una gliel’annulla Cobolli prendendo la via della rete, sull’altra è l’italiano a mandare lungo il dritto e ciò vuol dire 4-2. Di qui in avanti dubbi sull’esito del match smettono di esserci, anche perché Shelton continua a servire in maniera perfetta e senza che possa essere trovata una qualche soluzione al dilemma della risposta.
Fa abbastanza impressione il fatto che entrambi servano benissimo, con l’86% di Shelton e l’81% di Cobolli, e solo una leggera prevalenza dell’americano in fatto di seconda di servizio (71%-61%). Una performance che, in sostanza, non deve lasciare così insoddisfatto Flavio anche se il problema della risposta è stato evidente (ma, comunque, comune a tanti).









