L’annuncio ufficiale dell’assenza di Jannik Sinner tra le fila della Nazionale italiana in occasione delle Finals di Coppa Davis 2025, in programma a Bologna dal 18 al 23 novembre, ha provocato inevitabilmente le reazioni più disparate tra addetti ai lavori, carta stampata e semplici appassionati di tennis. Il forfait del pusterese arriva dopo un biennio 2023-2024 in cui ha trascinato la formazione azzurra ad uno storico bis nella competizione a squadre più importante al mondo.
La scelta di rinunciare alla Final Eight 2025 per avere a disposizione una settimana in più nella preparazione verso la prossima stagione (con il mirino puntato verso gli Australian Open dal 19 gennaio) ha fatto storcere il naso a qualcuno, e addirittura nelle ultime ore si è mobilitato anche il Codacons con una petizione per togliere al numero 2 del ranking mondiale tutti i riconoscimenti ufficiali e le onorificenze ricevute negli ultimi anni.
“La scelta di Sinner di rinunciare a giocare la Coppa Davis rappresenta uno schiaffo all’Italia, agli italiani e a milioni di tifosi appassionati di tennis. È nel diritto di ogni sportivo decidere sulla propria carriera e anteporre altri interessi, anche economici, a quelli del Paese che rappresentano, ma una simile scelta deve essere portata avanti con coerenza. Non si può essere rappresentanti dell’Italia nel mondo quando c’è da ritirare riconoscimenti ufficiali, per poi fare scelte sportive che vanno nella direzione diametralmente opposta“, spiega l’ente.
“Per tale motivo, e dopo la decisione di Sinner di non partecipare alla Coppa Davis, chiediamo siano ritirate tutte le onorificenze e annullati i riconoscimenti istituzionali assegnati al tennista, dalla nomina ad ‘Ambasciatore della Diplomazia dello Sport’ della Farnesina al Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, fino alla cittadinanza onoraria del Comune di Torino“, si legge nel comunicato.
Il Codacons chiude inoltre con una dura provocazione che tocca anche il lato economico: “Se Sinner dedicasse meno tempo a girare spot pubblicitari per qualsiasi prodotto, forse avrebbe modo di rappresentare meglio il proprio Paese sia nello sport sia fuori dallo sport“. In attesa di capire se il fuoriclasse altoatesino tornerà ad indossare la maglia azzurra nel 2026 (le Finals saranno ancora in Italia), vedremo se l’Italia guidata dal capitano Filippo Volandri sarà in grado di centrare il terzo titolo consecutivo nonostante l’assenza del suo indiscusso numero 1.