È stato un avvicinamento al torneo di Vienna un po’ particolare per Jannik Sinner. Nella giornata di ieri sono state diramate le convocazioni per le squadre nazionali che prenderanno parte alla Final Eight di Coppa Davis a Bologna e il pusterese non ci sarà. Una decisione che ha fatto discutere, ma Sinner va avanti per la sua strada non curandosi delle valutazioni altrui.
“Ho vinto la Davis Cup due volte. Con il mio team abbiamo deciso così perché la stagione a fine anno è molto lunga e ho bisogno di una settimana extra di pausa per iniziare prima la preparazione. L’obiettivo è ripartire al meglio in Australia. Negli ultimi due anni non sono arrivato al top perché c’era poco tempo, quindi abbiamo preso questa decisione. Vedremo“, ha spiegato in conferenza stampa l’azzurro.
La programmazione viene prima di tutto per Sinner, in un torneo in cui ha bellissimi ricordi: “È un evento che mi ha aiutato tanto: ho iniziato qui diversi anni fa, due anni fa ho vinto, quindi è un evento speciale. C’è anche la mia famiglia e cercheremo di giocare il meglio possibile. Ho energie molto positive, fisicamente sto bene. Mi sento piuttosto pronto a rimettermi in campo qui e speriamo, insieme ai tifosi, in una bella settimana“.
Gli è stato chiesto della questione soldi nell’esibizione in Arabia Saudita e Jannik ha risposto così: “Si sa perché si gioca lì, non è un segreto. Ma non bisogna perdere il motivo per cui giochi: ho una grande passione per il tennis, mi piace divertirmi. L’Arabia Saudita è importante per il futuro: può darci molto, anche come base di tifosi. Lì hanno giocato i migliori per presentare il tennis come prodotto nel modo migliore possibile. Tutto qui“.
Cresciuto al confine con l’Austria, l’altoatesino ha sottolineato la particolarità di questo torneo: “Possono venire cugini e altri familiari a vedermi. È uno dei tornei più vicini. Detto questo, mi sento pienamente italiano. Qui, a fine stagione, c’è sempre un gran pubblico: aiuta quando sei stanco o le cose non vanno come vorresti. Speriamo in una grande atmosfera, come quasi sempre qui“.
ATP500 di Vienna che l’azzurro ha vinto nel 2023, in condizioni indoor che gradisce: “Non è un mistero che qui possa giocare bene. Poi tutti cercano di migliorare con piccole modifiche. Sul servizio abbiamo lavorato tanto su ritmo e lancio di palla. Va bene, ma non è ancora un colpo totalmente automatico. Con un po’ meno tempo certe scelte diventano frenetiche: serve equilibrio tra ciò che sono e ciò che vogliamo cambiare. Sono in un buon punto, ma lavoriamo ogni giorno. Poi indoor certe soluzioni come la palla corta sono più difficili, visto che il gioco è più frenetico“.
Sul tema palline e velocità dei campi: “Le condizioni non sono identiche ovunque e cambiano di anno in anno: temperatura, umidità, vento, ci sono molti fattori che entrano in gioco. Non è solo questione di palline; il tema è più ampio, più importante, ma preferisco non entrare nel dettaglio. In alcuni tornei le palle diventano più veloci, in altri no. Ogni settimana è diversa. Si potrebbero cambiare molte cose, ma non è solo questo il punto. Ad esempio a Cincinnati sono più piccole e veloci, ma alla fine sono quello che sono“.
E sulle sue prospettive: “Ogni settimana hai nuove informazioni su cosa migliorare. Devi essere pronto, altrimenti perdi: qui ci sono tanti giocatori forti e può girare in fretta; se parti male, recuperare è difficile. Dopo Vienna, sarò a Parigi. La strada per la finale è sempre dura: devi essere al 100%, altrimenti non ci arrivi. È uno sport durissimo“.